Nella gloria dei "corti", il Supplente
un torinese nominato agli OscarI cortometraggi hanno recuperato felicità espressiva anche grazie alla rete, che non produce solo la pattumiera di cui parlano i giornali, forse invidiosi della velocità e della prontezza di internet. In un mondo televisivo, e anche cinematografico, sbrodolato, i corti riescono spesso a sintetizzare il pensiero. E hanno un loro fascino. "Il supplente" è dedicato «a chi ha problemi di condotta» ed è stato nominato. Agli Oscar. Categoria «Live Action Short». Il cortometraggio italiano è scritto, diretto e interpretato dal torinese Andrea Jublin e non analizza, ma in poche pennellate racconta, soprattutto, lo smarrimento degli adulti. Protagonista un supplente che poi non è un supplente, ma un avvocato: nella crisi dell'età adulta, e nell'attesa di siglare un vantaggioso accordo con una compagnia cinese, per rigenerarsi il giovane uomo entra in una scuola media e si spaccia per professore. Sostituendo colui che se ne era andato dicendo agli alunni: «Parlare di letteratura con voi è come parlare di puericultura con Erode». L'avvocato entra in aula e si mette all'opera: tiene buona la classe esaltando i comportamenti ragazzini, nel ricordo degli unici pensieri creativi della sua vita, maturati, per l'appunto, in un ormai lontano tempo ragazzino. Quando l'uomo d'affari cinese si dirà disposto al contratto solo se avrà in cambio una pallina firmata da Del Piero, che però appartiene al ciccione della classe, l'avvocato, in un impeto di lealtà tra ragazzi, in un sussulto di dignità da adulto, gliela nega. Il cortometraggio si vede su Sky Cinema.

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